Fare divulgazione non è fra le cose più semplici esistenti e diventa particolarmente complicato quando si parla di materie umanistiche. Spesso attenersi ai criteri di onestà, semplicità e imparzialità non è sufficiente, per quanto resti sempre necessario come nella Scienza.
L’umanesimo è ormai stato talmente sottomesso alla mentalità tecnocratica che occorre in qualche modo reintrodurlo tramite l’unica sua branca che ancora viene considerata di qualche valore, ovvero l’intrattenimento. Ci prova I grandi matti della Storia che si occupa principalmente di aneddotica, trasformando uno dei più antichi generi letterari per il palato del web, ed in particolare quello dotato di una perversa raffinatezza.
Il gioco sui toni URLATI e sulla beceraggine carciofatoria creano una cornice interessante in cui inserire i vari quadri, senza distorcerli. Certo, si tratta principalmente di piccoli spunti e resta poi a chi è interessato la volontà di approfondire, ma queste note colorate meritano di essere valorizzate e, chissà, magari anche messe su carta
Samuele Baracani: nato nel 1991, biellese, ma non abbastanza, pendolare cronico, cresciuto nelle peggiori scuole che mi hanno avviato alla letteratura e, di lì, allo scrivere, che è uno dei miei modi preferiti per perdere tempo e farlo perdere a chi mi legge. Mi diletto nella prosa e nella poesia sull'esempio degli autori che più amo, da Tasso a David Foster Wallace. Su ispirazione chauceriana ho raccolto un paio di raccontini di bassa lega in un libro che ho intitolato Novelle Pendolari e, non contento, ho deciso di ripetere lo scempio con Fuga dai Faggi Silenziosi.