I bambini vedono come una casa qualunque cosa, da una tenda a un telo gettato su un mucchio di scatole a una rientranza tra i cespugli. E questo non perché hanno più immaginazione di noi, ma perché ne hanno di meno. I bambini scoprono le cose per la prima volta, non se ne fanno nulla dell’immaginazione.
I bambini hanno soltanto l’onestà di ammettere che 2+2 fa 4. Il fatto che una casa sull’albero sia per loro una casa vera e propria non è indice di fantasia; è solo pura logica. È pensare che l’essere sopraelevata la renda meno abitabile di un condominio ad essere frutto della più fervida immaginazione.
Dicono che ogni uomo in casa sua è come un re nel suo castello. Ma un bambino ha il suo castello ovunque e in ogni cosa. Un bambino ha un’infinità di castelli, e questo rende il suo regno infinitamente più grande.
Edoardo Dantonia: classe 1992, sono il più giovane e il più indegno di questo terzetto di spostati che si fa chiamare Schegge Riunite. Raccontavo storie ancor prima di saper scrivere, quando cioè imbastivo veri e propri spettacoli con i miei pupazzi, o quando disegnavo strisce simili a fumetti su innumerevoli fogli di carta. Amante della letteratura, in particolare quella fantastica e fantascientifica, il mio sogno è anche la mia più grande paura: fare della scrittura, cioè la mia passione, il mio mestiere.