I cristiani non credono perché il mondo è brutto, ma perché è bello.
Dicono che un credente è tale perché ha bisogno di esorcizzare il male che c’è nel mondo, la sofferenza che alberga nella sua vita. I romani nei loro epitaffi si struggevano per una vita insensata e piena di dolore, al termine della quale non si poteva far altro che scomparire senza lasciare traccia. Sembrava dunque che il Cristianesimo avesse rotto questo incantesimo, sembrava quasi che i cristiani avessero mostrato la bellezza di questo mondo a chi non la vedeva, che avessero trovato un senso laddove non c’era. Ma questo non è del tutto vero.
Il Cristiano non è colui che vede la bruttezza in questo mondo e cerca così la bellezza in un altro. Il Cristiano è colui che vede la bellezza in questo mondo e proprio per questo non accetta che essa possa finire, che essa sia tutta qui. Proprio perché il mondo è così incredibile deve esserci qualcosa di ancora più incredibile; un bello assoluto rispetto a questo bello relativo, un bene infinito rispetto a questo bene temporaneo, una gioia piena rispetto a queste gioie passeggere.
“E proprio perché era tutto così bello, nasceva in me un desiderio, sempre lo stesso: da qualche parte doveva esserci qualcosa di ancora più bello”.
Edoardo Dantonia: classe 1992, sono il più giovane e il più indegno di questo terzetto di spostati che si fa chiamare Schegge Riunite. Raccontavo storie ancor prima di saper scrivere, quando cioè imbastivo veri e propri spettacoli con i miei pupazzi, o quando disegnavo strisce simili a fumetti su innumerevoli fogli di carta. Amante della letteratura, in particolare quella fantastica e fantascientifica, il mio sogno è anche la mia più grande paura: fare della scrittura, cioè la mia passione, il mio mestiere.