Quando una pepita d’oro viene tratta dal fango in cui è rimasta così a lungo, il fango griderà sempre vendetta. Probabilmente nel profondo il fango ne riconosce il valore, dopotutto; forse però ha dato per scontato che la pepita sarebbe rimasta lì per sempre, per mera forza di gravità. Ma il fango è molle e inconsistente, e bastano un occhio attento e una mano pronta per separarlo dalla preziosa roccia.
E mentre il fango cercherà in tutti i modi di sembrare meno fango, tentando di insozzare l’oro fino all’ultimo istante, esso verrà invece lucidato e lavorato ed esposto con orgoglio com’è giusto che sia. E il fango sarà trascinato via dalla prima pioggia, senza lasciare traccia.
Edoardo Dantonia: classe 1992, sono il più giovane e il più indegno di questo terzetto di spostati che si fa chiamare Schegge Riunite. Raccontavo storie ancor prima di saper scrivere, quando cioè imbastivo veri e propri spettacoli con i miei pupazzi, o quando disegnavo strisce simili a fumetti su innumerevoli fogli di carta. Amante della letteratura, in particolare quella fantastica e fantascientifica, il mio sogno è anche la mia più grande paura: fare della scrittura, cioè la mia passione, il mio mestiere.