Spesso quando mi ritrovo a discutere con amici,sento uscire una frasetta che suona molto intelligente ed è invece un poco imbarazzante: “la Scienza dice…”, il tutto per affermare in maniera definitiva una verità di un qualche tipo, che si parli dei moti della Terra o di scie chimiche. Lasciando da parte tutto il complesso lavoro sulle fonti che bisognerebbe fare ogni volta che si parla di Scienza, vorrei far notare come non di rado ci sia un errore fondamentale in questa affermazione. Quello che dice la Scienza non è un dogma imprescindibile, non siamo costretti a crederlo perché viene affermato da una qualche autorità incapace di errare, ma perché è stato verificato tramite esperimenti ripetuti e controllati. Certo, noi poveri umili mortali che non abbiamo studiato oltre la quinta elementare non possiamo ripetere gli esperimenti ogni volta e quindi dobbiamo affidarci all’autorità di chi ne sa più di noi. Tuttavia questa nostra fede non si basa sull’autorevolezza dell’autorità, quanto sulle prove che essa ci porta, il che significa in altre parole che non crediamo ad uno scienziato perché ha un nome importante e famoso, ma solo perché la sua dimostrazione è convincente e comprovata, segue il giusto metodo (osservazione della realtà, ipotesi, verifica tramite esperimenti ripetuti e controllati) e non ci nasconde i suoi dati. Quindi il nostro “la Scienza dice” è legittimo solo se abbiamo approfondito il problema in tutta la sua complessità, ne abbiamo compreso tutte le sfumature, affrontato e verificato le corrispondenze con i dati. Quanti fra i laScienzadice lo fanno? Nessuno fra quelli che conosco. L’unico dogma della Scienza è il suo metodo, ma tutti prendono per dogma qualsiasi ricerca appena pubblicata sull’ultimo giornale scandalistico (ahimè) a riguardo del riscaldamento globale o della vita sessuale dei koala. La Scienza, in questo, ha fallito; voleva essere conosciuta, non creduta come una religione, verificata e non mitizzata, desiderava portare conoscenza e non pregiudizi casuali a seconda del titolo accalappiasguardo scelto dal giornale che ne parla. La Scienza ha liberato l’uomo dal credere a qualcosa perché è scritto in un libro, la cultura scientista lo ha rinchiuso dentro al credere a qualsiasi porcheria venga pubblicata sul web (ora che ho facebook posso anche dirlo).
Il fatto è che, sia nella Religione che nella Scienza ci sono due modi di affrontare le cose. Secondo la religione possiamo chiamarli pregiudizi e dogmi, secondo la scienza ipotesi e leggi. Che cosa li distingue? Che i primi non sono provati, e i secondi lo sono anche se in modi diversi; i primi danno una conoscenza più incerta ma più facile, i secondi ci costringono ad un lavoro per scoprire la verità.
Samuele Baracani: nato nel 1991, biellese, ma non abbastanza, pendolare cronico, cresciuto nelle peggiori scuole che mi hanno avviato alla letteratura e, di lì, allo scrivere, che è uno dei miei modi preferiti per perdere tempo e farlo perdere a chi mi legge. Mi diletto nella prosa e nella poesia sull'esempio degli autori che più amo, da Tasso a David Foster Wallace. Su ispirazione chauceriana ho raccolto un paio di raccontini di bassa lega in un libro che ho intitolato Novelle Pendolari e, non contento, ho deciso di ripetere lo scempio con Fuga dai Faggi Silenziosi.