D’improvviso lo spavaldo füoco
Ghiaccio s’è fatto in petto;
Ardente amore teme difetto
Del mio cor o del mio viso amante
Indegno mi faccia al dolce gioco.
O bocca e cor ardente,
Tremebondi al pensier di lei stupenda,
Non tremate ancor,
Ancor il capo mesto non piegate
A pensier tristo ed a distanza amara!
Non v’è gioia per il vile che dispera!
È quando cala l’ombra della sera
Che si prova l’amore della luce,
E se non è esso che ci conduce
In quale amor sperare potremo?
Samuele Baracani: nato nel 1991, biellese, ma non abbastanza, pendolare cronico, cresciuto nelle peggiori scuole che mi hanno avviato alla letteratura e, di lì, allo scrivere, che è uno dei miei modi preferiti per perdere tempo e farlo perdere a chi mi legge. Mi diletto nella prosa e nella poesia sull'esempio degli autori che più amo, da Tasso a David Foster Wallace. Su ispirazione chauceriana ho raccolto un paio di raccontini di bassa lega in un libro che ho intitolato Novelle Pendolari e, non contento, ho deciso di ripetere lo scempio con Fuga dai Faggi Silenziosi.