“Libero, libero sono!”,
Amaro e tetro volatil,
Omai sanza piume resto,
Strilla e grida e vocia.
“Non come servo canide,
Né pingue e pigro felino,
Ma come impetuoso vento
E inarrestabil acqua”
Ma domestiche bestie,
Le membra stiracchiando,
Al pennuto risposero:
“Bada bene, folle uccello,
A seduta stante smetter
Con la gabbia far rumore”
Edoardo Dantonia: classe 1992, sono il più giovane e il più indegno di questo terzetto di spostati che si fa chiamare Schegge Riunite. Raccontavo storie ancor prima di saper scrivere, quando cioè imbastivo veri e propri spettacoli con i miei pupazzi, o quando disegnavo strisce simili a fumetti su innumerevoli fogli di carta. Amante della letteratura, in particolare quella fantastica e fantascientifica, il mio sogno è anche la mia più grande paura: fare della scrittura, cioè la mia passione, il mio mestiere.