In molti vedono nel Cristianesimo l’origine dell’odio musulmano contro l’occidente; sarebbe interessante se studiassero un poco gli ultimi quaranta anni di storia del medio-oriente e iniziassero a comprendere quanto il tentativo di controllo saudita e americano abbia pesato. Sta alla coscienza di ciascuno decidere se parlare per luoghi comuni o essendosi informato a dovere e su questo non voglio mettere bocca. Tuttavia vorrei far notare che l’idea dell’estremismo come vendetta per le crociate è alquanto assurda.
Innanzi tutto perché nessuno pretende risarcimenti o vendette per la Guerra dei Cent’anni, così come nessuno, se non a livello folkloristico e assai poco incisivo nella realtà, almeno a livello di organizzazioni terroristiche, si sforza di sterminare quelli che nel medioevo appartenevano ad una città rivale. Questi contrasti si sono per lo più sublimati a livello sportivo e restano per lo più confinati in questo campo; se poi ci scappa il morto, non è perché qualcuno l’abbia ordinato o quello fosse lo scopo.
In secondo luogo, le Crociate tutt’ora fanno un grande bene all’Occidente: ci permettono di essere identificati come Cristiani (cattivi Cristiani, per carità, ma legati al Cristianesimo) quando ormai invece siamo atei e pagani. Il che può sembrare poco piacevole per chi odia la religione, ma è una fortuna di non minuta importanza, dato che il Corano riserva parole molto più dure ai pagani che ai Cristiani.
Ora, sono profondamente convinto che la stragrande maggioranza degli islamici non voglia né guerra, né odi, eppure sono altrettanto certo che se non fosse riservato un trattamento di particolare favore ai “nazareni”, sarebbero in molti di più ad odiare e a sferrare attacchi. Lo stesso ovviamente avverrebbe se fossimo ritenuti pagani, come la triste vicenda degli Yazidi ci testimonia. Ringraziate le Crociate, se non ci credono tali.
Samuele Baracani: nato nel 1991, biellese, ma non abbastanza, pendolare cronico, cresciuto nelle peggiori scuole che mi hanno avviato alla letteratura e, di lì, allo scrivere, che è uno dei miei modi preferiti per perdere tempo e farlo perdere a chi mi legge. Mi diletto nella prosa e nella poesia sull'esempio degli autori che più amo, da Tasso a David Foster Wallace. Su ispirazione chauceriana ho raccolto un paio di raccontini di bassa lega in un libro che ho intitolato Novelle Pendolari e, non contento, ho deciso di ripetere lo scempio con Fuga dai Faggi Silenziosi.