Tutti sappiamo che nel Medioevo si è diffusa la letteratura dell’amore lontano, alle volte felice ed alle volte no; alle volte la distanza è data dalla distanza fisica, alle volte dalla morte. Qualcuno poi avrà anche letto Rudel e l’avrà potuto approfondire. Molti meno però sanno che esiste un corrispettivo letterario celtico, forse legato all’origine di quest’ultimo o forse no, che racconta l’amore fra un essere del mondo fatato ed un umano che segue diversi schemi. In alcuni un umano viene sedotto da un elfo e poi abbandonato; in altri invece c’è un incontro e un periodo di prova dato dalla distanza che poi si conclude in modo lieto. Spesso viene ritratto in un componimento poetico o un canto il momento della nostalgia per l’amato o l’amata che sono lontani, oppure presenta una prova d’amore
Questo genere si è conservato in molte canzoni tradizionali irlandesi, inglesi e scozzesi, fino a che la sommità è stata raggiunta da Tolkien nella sua Song of Beren and Luthien.
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Samuele Baracani: nato nel 1991, biellese, ma non abbastanza, pendolare cronico, cresciuto nelle peggiori scuole che mi hanno avviato alla letteratura e, di lì, allo scrivere, che è uno dei miei modi preferiti per perdere tempo e farlo perdere a chi mi legge. Mi diletto nella prosa e nella poesia sull'esempio degli autori che più amo, da Tasso a David Foster Wallace. Su ispirazione chauceriana ho raccolto un paio di raccontini di bassa lega in un libro che ho intitolato Novelle Pendolari e, non contento, ho deciso di ripetere lo scempio con Fuga dai Faggi Silenziosi.