Skip to content

don Milani e la pedofilia? Una questione riaperta…

«L’altro lato del problema che vorrei ricordarti e di cui credo di averti parlato altra volta oppure di cui parlavo invano a quei due bravi preti cremonesi quando c’ eri anche te è una cosa che non si può dire perché è cosa “che intender non la può chi non la prova” e i preti spesso non la provano perché hanno paura di incorrere nel VI comandamento e cioè l’amore.
Quando si vuol bene davvero ai ragazzi, bene come gliene può volere solo la mamma che li ha fatti o il maestro che li ha partoriti alla vita dello spirito o il prete che non ha donna né figli fatti per mezza del pipì ma solo figli fatti per mezzo dei sacramenti e della Parola allora il problema della scuola confessionale o non confessionale diventa assurdo, ozioso.
Quei due preti mi domandavano se il mio scopo finale nel far scuola fosse portarli alla Chiesa o no e cosa altro mi potesse interessare al mondo nel far scuola se non questo. E io come potevo spiegare a loro così pii e così puliti che io i miei figli li amo e che ho perso la testa per loro, che non vivo che per farli crescere, per farli aprire, per farli sbocciare, per farli fruttare? Come facevo a spiegare che amo i miei parrocchiani molto più che la Chiesa e il Papa? E che se un rischio corro per l’anima mia non è certo quello di aver poco amato, ma piuttosto d’ amare troppo (cioè di portarmeli anche  a letto!). E chi non farà scuola così non farà mai vera scuola ed è inutile che disquisisca tra scuola confessionale e non confessionale e inutile che si preoccupi di riempire la sua scuola di immaginette sacre e di discorsi edificanti perché la gente non crede a chi non ama e è inutile che tenti di allontanare dalla scuola i professori atei perché anche loro non sono creduti dai ragazzi se non li adorano. E chi potrà mai amare i ragazzi fino all’osso senza finire col metterglielo in culo se non il maestro che insieme a loro ami anche Dio e tema l’Inferno e desideri il Paradiso? Eccoti dunque il mio pensiero: la scuola non può che essere aconfessionale e non può essere fatta che da un cattolico e non può essere fatta che per amore (cioè non dallo stato)».
Lettera a Giorgio Pecorini 10 nov. 1959,  pubblicata in Giorgio Pecorini, Don Milani. Chi era costui?, Baldini Castoldi Dalai, Milano, pp.386-389.

Queste parole tratte da una lettera scritta dal priore di Barbiana a Giorgio Pecorini amico del e autore di una pubblicazione sul sacerdote toscano hanno ultimamente riacceso la polemica e alzato un grandissimo polverone mediatico su don Lorenzo Milani e sulla sua bontà di educatore.

Alcuni scolari di don Milani sono da molti anni al centro di uno scandalo pedofilia di indicibili proporzioni! Lo scandalo del Forteto è ormai conosciuto ed ammesso da tutti. Implicati nello scandalo, tra gli altri, il fondatore Rodolfo Fiesoli che, per anni, fino all’ultimo arresto, fu consigliere del Centro Documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana, e Luigi Goffredi, confondatore e ideologo della piccola comune.

Dato che Fiesoli, condannato dalla giustizia italiana a 15 anni di carcere, è stato chierichetto e allievo di don Milani, e poiché un dato è constatare che chi ha subito violenza spesso la ripete su altri (qui La Rivista di Psichiatria, qui PsichiatriaGiuridica.net, qui uno studio di AltroDiritto.it1), i dubbi su don Milani sono tornati terribili nella mente di alcune persone.

Don Milani aveva davvero tendenze pedofile? Era davvero un pedofilo?
Forse non lo sapremo mai.
Ai suoi tempi questa accusa gli fu avanzata. Fu accusato, anche dalla gente, di essere omosessuale e pedofilo, vedi Eraldo Affinati, L’uomo del futuro; Paola Bassani, Aneglo L. Rossi, Don Lorenzo Milani: le perle che ci ha lasciato. Oggi la stessa accusa viene riproposta come possibilità accreditabile da parte di alcuni dei suoi critici più agguerriti dentro e fuori la Chiesa alla luce degli stessi scritti ritenuti sufficientemente ambigui del priore di Barbiana, del suo metodo pedagogico e di quello del Forteto (qui  Riscossa Cristiana,  il Covile, Pier Luigi Tossani, Controrivoluzione). Qualcuno si spinge oltre e arriva addirittura ad aggrapparsi a questa ipotesi come fosse un dato di fatto inconfutabile (qui il professor Luigi Scialanca della scuola libera ScuolAnticoli Libera Scuola di Umanità).

Noi invece, senza giudizi troppo affrettati e privi di prove inequivocabili, ci limitiamo semplicemente a riproporre per tappe lo scandalo del Forteto che ha per protagonisti alcuni dei suoi alunni… (segue nella prossima pagina)…

1] «Gli effetti del trauma sessuale sono facilmente inquadrabili in un Disturbo Post-traumatico da Stress, gli effetti a lungo termine includono sintomi come, secondo alcuni autori (99), pedofilia, personalità immatura e paranoica, disordini di tipo narcisistico, le sociopatie. Molti autori (100) sottolineano quali indicatori di rischio, relativamente gli abusanti, oltre a quelle già elencate, la tossicomania, l’alcolismo e l’insufficienza mentale», Silvia Furfaro, Pedofilia. Un fenomeno giuridico e sociologico, AltroDiritto.it 2004, paragrafo 2.4.

Schegge Riunite